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Recovery: il 33% delle imprese venete pronte ad utilizzare le risorse UE, ma chiede semplificazione, linguaggio semplice e assistenza

I dati del rapporto SiSprint di Unioncamere, coordinato in Veneto dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo

Venezia, 31 marzo 2021 - Il 33% delle imprese venete ha intenzione di utilizzare i finanziamenti europei e i fondi comunitari. Ma per avvalersi di queste risorse chiede soprattutto una netta semplificazione delle procedure amministrative, l’utilizzo di un linguaggio semplice nei bandi e nella modulistica e assistenza tecnica. È quanto emerge da un’ indagine effettuata da SiCamera e InfoCamere su oltre 32mila imprese italiane nell’ambito del progetto Sisprint (Sistema integrato di supporto alla progettazione degli interventi territoriali) condotto da Unioncamere e dall’Agenzia per la Coesione territoriale, finanziato dal PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 e coordinato in Veneto dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo.

La pandemia e la discussione intorno alle nuove risorse europee potrebbe essere all’origine della rinnovata attenzione delle imprese all’utilizzo dei finanziamenti della Ue. Ma per affrontare la scrittura e la presentazione delle domande, il 54% delle imprese venete lamenta la difficoltà di adempiere alle richieste, il 24,6% l’eccessiva distanza di tempo tra richieste ed assistenza e il 29,4% la poca rispondenza degli strumenti alle esigenze delle imprese. Quote minori di imprese indicano tra le criticità soprattutto il fatto che i settori dei bandi non sono attinenti alle attività dell’impresa (19,4%), la contenuta assistenza da parte delle amministrazioni responsabili dei bandi (14,8%), le dimensioni imprenditoriali troppo limitate (17,3%), la scarsa chiarezza degli istituti di credito (11,7%) e le difficoltà legate all’obbligo di presentare garanzie e/o fidejussioni (8,5%).

Per ovviare a queste problematiche, per oltre la metà delle imprese venete intervistate sarebbe indispensabile una semplificazione delle procedure amministrative, l’utilizzo di un linguaggio semplice nei bandi e nella modulistica (41,1%), l’assistenza tecnica per l’accesso ai bandi e in itinere (20%), una documentazione amministrativa standard (16%), una comunicazione maggiormente mirata a target specifici (12,2%), un’informazione più approfondita sulla tempistica di avvio dei bandi (15,5%) e tempi certi per la pubblicazione degli avvisi, la valutazione del progetto e i pagamenti (6,7%).

La salute e il benessere sono considerati dalle imprese venete, a prescindere dalla crisi epidemiologica, i settori fondamentali sui quali concentrare le risorse comunitarie (lo indicano il 43,6% degli intervistati), in quanto precondizioni essenziali dello sviluppo. Tra gli altri ambiti di intervento segnalati dagli imprenditori figurano le politiche del lavoro (30,6%), l’istruzione di qualità (37,1%), le azioni dirette alla riduzione della povertà (24,2%), il maggior utilizzo delle fonti rinnovabili (13,7%), la dotazione infrastrutturale del territorio (11%), la ricerca e l’innovazione tecnologica (11,7%), la giustizia (riduzione dei tempi: 13,5%), una maggiore sicurezza e legalità (10%) ed il tema della mobilità e dei trasporti (7,1%).

Anche a livello di investimenti green il Veneto è una delle regioni italiane più virtuose, secondo i dati SiSprint, infatti, il 16,3% ha investito nella sostenibilità dei processi produttivi (dato italiano 15%) dal punto di vista dell’efficienza energetica e della riduzione degli scarti, delle emissioni e dei rifiuti.

Il 24,8% delle imprese manifatturiere del Veneto conosce, inoltre, il Piano nazionale Transizione 4.0: nel dettaglio il 31,3% di esse alla fine del 2020 ha adottato tecnologie 4.0 di supporto alla produzione (dato più alto della media nazionale 25,3%) puntando soprattutto sulle tecnologie per la simulazione tra macchine interconnesse finalizzata all’ottimizzazione dei processi (5,8%), sui robot collaborativi interconnessi (5,7%), sul big data analitics (6%) e sull’integrazione dati lungo tutta la catena del valore (4,5%).

Alla sfida del nuovo settennato di programmazione comunitaria, infine, le imprese venete si presentano relativamente preparate. L’indagine effettuata nell’ambito di Sisprint mostra infatti che il 22,3% delle imprese è a conoscenza della politica di coesione territoriale dell’Unione europea, sebbene il dato posizioni il Veneto tra le ultime delle regioni italiane.

In proposito, si evidenza,  in particolare, una  maggiore necessità di informazione sulle policy di sviluppo che utilizzano le priorità segnate dalla Smart Specialisation Strategy (S3 o RIS3), che solo il 3,2%, delle imprese venete dichiara di conoscere - dato più basso a livello nazionale  - ma che, di fatto, determina le priorità tematiche e settoriali nella strategia di spesa pluriennale attraverso i bandi regionali che utilizzano fondi strutturali POR FESR.

Su questo fronte si concentrerà dunque l’impegno delle Camere di Commercio, tramite l’Unione regionale ed in sinergia con le categorie economiche,  nel portare gli input emersi nei 5 Tavoli di “ascolto territoriale” Sisprint realizzati tra 2018 e 2020, all’attenzione dei prossimi tavoli di programmazione nazionali e regionali, che daranno gambe in termini di piani operativi “PON e POR” alla politica di coesione  comunitaria 2021 – 2027.

13/01/2023
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