Quale rapporto c’è tra sostenibilità e accesso al credito, e come si possono preparare le imprese?
Gli enti creditizi hanno iniziato a considerare i criteri ESG nell’erogazione del credito verso le imprese, questo perché le aziende che raggiungono alte performance ESG sono ritenute più solide e con un minor rischio di credito. Negli ultimi anni infatti, molti dei questionari per la valutazione della sostenibilità aziendale che diverse imprese si sono ritrovate ad affrontare, giungevano appunto dal settore finanziario.
Dal lato delle imprese però, specialmente se PMI, spesso c’è una certa difficoltà nel raccogliere questo tipo di informazioni.
In questo contesto di proliferazione di richieste complesse e diversificate da parte delle banche, e per questo onerose per le PMI, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha deciso di intervenire al fine di facilitare il dialogo tra questi due soggetti.
Alla fine del 2022, su proposta del MEF, viene avviato il “Tavolo di coordinamento sulla finanza sostenibile”, che coinvolge il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la Banca d’Italia, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB), l’Istituto per la vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS) e la Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione (COVIP).
A dicembre 2024, a seguito di una consultazione pubblica, viene pubblicato il “Documento per il dialogo di sostenibilità tra Piccole e Medie Imprese (PMI) e Banche”, che ha l’obiettivo di agevolare il cammino delle PMI interessate a muovere i primi passi nella sostenibilità, e di favorire il dialogo con il sistema bancario sui temi ambientali, sociali e di governance (ESG).
Partendo dagli standard di rendicontazione VSME (il framework di rendicontazione volontaria pubblicato dall’European Financial Reporting Advisory Group pensato per le PMI non soggette alla Direttiva CSRD), il Tavolo di lavoro ha creato un documento di sintesi, con lo scopo di spiegarli e di creare uno strumento che fosse operativo per le aziende, semplificando la raccolta delle informazioni a carattere ESG richieste dalle banche.
Il Documento raccoglie 40 informazioni di sostenibilità organizzate in cinque sezioni tematiche, e ispirate ad un criterio di proporzionalità in funzione della dimensione dell’impresa:
1) informazioni generali
2) mitigazione e adattamento al cambiamento climatico
3) ambiente
4) società e forza lavoro
5) condotta d’impresa.
Viene inoltre fornita una guida per la compilazione.
La mappatura di queste aree è fondamentale perché le banche, con diversi accenti, propongono soluzioni di finanziamento che sono in funzione dell’impegno delle imprese sulle tematiche ESG. A titolo d’esempio, il tasso di finanziamento proposto può diminuire in relazione alla riduzione dell’impatto ambientale dell’azienda, questo perché il miglioramento del rating ESG porta anche a una riduzione dei rischi.
Inoltre, il monitoraggio di questi aspetti permette alle aziende di essere più resistenti e resilienti agli eventi che negli ultimi anni si stanno susseguendo a livello ambientale, energetico e socio economico.
In sintesi quindi, il Documento mira ad aiutare le PMI nella raccolta di informazioni a carattere ESG, e al contempo favorire la standardizzazione delle richieste informative in materia ESG che vengono loro rivolte dalle banche, riducendone gli oneri.
Come possiamo aiutarti noi? Attraverso il questionario ESGPass, che offriamo tramite lo Sportello ESG, hai la possibilità, oltre a misurare le performance ESG della tua impresa, di predisporre in maniera facilitata l’informativa di sostenibilità per le banche.
Ultimo Aggiornamento: 04/12/2025