Oggi scopriamo l’Azienda Agricola Cecchetto Giorgio, un’azienda vitivinicola nata nel 1985 nelle Terre del Piave (TV). L’azienda ha contribuito negli anni a far crescere e conoscere, anche fuori regione, il Raboso del Piave, un vitigno autoctono che da più di 500 anni si coltiva in questo territorio.
La famiglia Cecchetto, fin dalle origini, ha saputo distinguersi per il suo operare in maniera responsabile, nel rispetto di ambiente e persone, che l’ha portata nel 2021 a redigere e pubblicare il primo bilancio di sostenibilità. Nel 2022, nell’ambito della cerimonia di premiazione della IX edizione del Premio Impresa Ambiente, il “Premio speciale giovane imprenditore” è stato assegnato a Sara Cecchetto, Responsabile Sostenibilità dell’azienda, che ha concorso nella categoria Migliore gestione per lo sviluppo sostenibile.
A due anni di distanza dalla premiazione, abbiamo avuto il piacere di intervistare Sara Cecchetto, per approfondire e condividere il loro percorso verso la sostenibilità.
- Com’è iniziato il vostro percorso verso la sostenibilità?
Come azienda agricola, siamo tra i primi custodi dell’ambiente in quanto quotidianamente ne curiamo le risorse come l’aria, l’acqua, il suolo e la biodiversità. Raccontiamo i vini parlando del territorio e dei paesaggi nei quali coltiviamo i nostri vigneti, testimoniando il Made in Italy anche attraverso storie e tradizioni locali. È nostro dovere quindi, adottare sistemi di produzione più responsabili ma soprattutto più sostenibili per poter tutelare e valorizzare questo capitale naturale.
Tutto è iniziato nel 2017 quando per rispondere alla domanda: “quanto ambiente consumiamo per produrre i nostri vini?” abbiamo iniziato a misurare le nostre performance ambientali attraverso la Certificazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica: “V.I.V.A. La sostenibilità nella vitivinicoltura in Italia”. Grazie al percorso intrapreso, ogni due anni valutiamo le nostre prestazioni di sostenibilità e sviluppiamo piani di miglioramento basandoci su quattro indicatori: aria, acqua, vigneto e territorio. Con l’indicatore ARIA si indica la cosiddetta Carbon Footprint, ossia l’impatto che l’insieme delle attività aziendali (in termini di Greenhouse Gases GHG, ovvero i Gas ad effetto serra) hanno sul cambiamento climatico. Il secondo indicatore riguarda il consumo di ACQUA dolce che tiene conto dell’acqua consumata in vigneto ed in cantina per la produzione del vino. Il terzo prende in considerazione le pratiche di gestione agronomica del VIGNETO ed in particolare valuta l’utilizzo degli agrofarmaci. Infine, l’indicatore TERRITORIO analizza le conseguenze delle attività aziendali sul paesaggio e sugli aspetti sociali ed economici.
Da qui l’impegno dell’azienda nel corso degli anni si è arricchito attraverso iniziative, progetti, ulteriori certificazioni di sostenibilità e aderendo ad associazioni che tutelano la biodiversità.
- Quali sono i vostri obiettivi principali in ambito ESG?
Come Società Benefit siamo impegnati nel tutelare la storia e la cultura del territorio, preservarne la biodiversità, dialogare e coinvolgere le comunità locali, con l’obiettivo di diventare Nature Positive entro il 2040, mettendo quindi la natura al centro del nostro processo decisionale, misurando e gestendo i rischi e le opportunità legati ad essa, sia nelle operazioni dirette che nella filiera. Questo significa comprendere e dare priorità a tutti gli impatti e alle dipendenze dalla natura, come il consumo di acqua, l’uso del suolo, la biodiversità o la gestione dei rifiuti.
- Qual è una delle principali sfide o difficoltà che state affrontando, o che avete dovuto affrontare, in questo percorso?
La difficoltà principale e allo stesso la sfida più grande è riuscire a far comprendere ai nostri stakeholder cosa significa produrre in modo sostenibile e perché è importante sviluppare modelli di business responsabili.
- Quali consigli dareste alle imprese che stanno iniziando ad approcciarsi ora alla sostenibilità?
Consiglierei di vederla non solo come una scelta etica aziendale, ma anche come leva strategica per lo sviluppo del business. Adottare pratiche sostenibili può infatti migliorare l'immagine dell'impresa, efficientare i processi produttivi, ridurre gli sprechi, i costi operativi e aprire nuove opportunità di mercato. Attenzione però, tutto deve partire dall’analisi delle performance aziendali.
Ultimo Aggiornamento: 03/10/2024