Piano Transizione 4.0 e Piano Transizione 5.0

Sono circa 13 i miliardi a favore della transizione digitale e green delle imprese italiane previsti per il biennio 2024-2025: 6,3 miliardi di euro messi a disposizione dal Piano Transizione 5.0 e 6,4 miliardi previsti dalla Legge di Bilancio per il Piano Transizione 4.0.

Il Piano Transizione 4.0, evoluzione del programma Industria 4.0, è la misura che favorisce il trasferimento tecnologico, promuove la trasformazione digitale dei processi produttivi, l’investimento in beni strumentali e potenzia la ricerca di base e applicata, attraverso: 

 

Il Piano Transizione 5.0, è la misura avviata nell’ambito della Missione 7 - RepowerEU, l’Investimento 15 “Transizione 5.0”, che riconosce un credito di imposta alle imprese che affettuano investimenti nell'ambito di progetti di innovazione da cui consegua una riduzione dei consumi energetici, per promuovere processi produttivi efficienti sotto il profilo energetico, sostenibili e basati sulle energie rinnovabili.

Le due misure non sono cumulabili.

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Il 25 giugno 2024, in un evento organizzato da Il Sole24Ore e Unioncamere, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il Capo della Segreteria tecnica del Ministero, Marco Calabrò, hanno presentato il Piano Transizione 5.0, evidenziandone anche i rapporti con il Piano Transizione 4.0. Per rivedere l'incontro e consultare le slide, cliccare qui.

Piano Transizione 4.0

Piano Transizione 4.0: credito d'imposta per investimenti in beni strumentali

Il "Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali" è una delle due misure previste dal Piano Transizione 4.0, che ha l'obiettivo di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

A chi si rivolge

Il credito d'imposta per investimenti in beni strumentali si rivolge a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.

I vantaggi

A tutte le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato è riconosciuto, per il biennio 2023-2025, un credito d’imposta alle seguenti condizioni:

1. Beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati
(ovvero i beni di cui all'allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232 - ex Iper ammortamento):

  • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
  • 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro;
  • 5% del costo per la quota di investimenti superiore a 10 milioni fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 50 milioni di euro degli investimenti inclusi nel PNRR, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro della transizione ecologica e con il Ministro dell’economia e delle finanze;

Il credito d’imposta è riconosciuto per gli investimenti effettuati fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

 

2. Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di trasformazione 4.0
(ovvero per i beni di cui all'Allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall'articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205). Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.

  • 2024: 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro;
  • 2025: 10% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro.

Il credito d’imposta è riconosciuto per gli investimenti effettuati fino al 30 giugno dell’anno successivo a condizione che entro la data del 31 dicembre dell’anno in corso il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

Come si accede

Per i beni tecnologicamente avanzati materiali e immateriali, le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli rispettivamente negli elenchi di cui ai richiamati allegati A e B e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro, invece, è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.

 Per saperne di più, visitare l'apposita pagina del sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Piano Transizione 5.0

Piano Transizione 5.0: credito d'imposta

Il Piano Transizione 5.0, in complementarità con il Piano Transizione 4.0, si inserisce nell’ambito della più ampia strategia finalizzata a sostenere il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese: in linea con le azioni di breve e medio periodo previste dal piano REPowerEU, Transizione 5.0, con una dotazione finanziaria complessiva pari a 6,3 miliardi di euro, si pone l’obiettivo di favorire la trasformazione dei processi produttivi delle imprese, rispondendo alle sfide poste dalle transizioni gemelle, digitale ed energetica.

A chi si rivolge

Possono accedere alla misura tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato e le stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell'impresa.

Interventi amissibili

La misura riconosce un credito d'imposta alle imprese che effettuano nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, nell'ambito di progetti di innovazione da cui consegua una riduzione dei consumi energetici.

In particolare sono ammissibili al beneficio i progetti di innovazione avviati dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025 aventi ad oggetto investimenti effettuati in uno più beni materiali nuovi strumentali all'esercizio d'impresa di cui all'Allegato A e Allegato Balla Legge 232/2016, tramite i quali è conseguita complessivamente:

  • una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale, cui si riferisce il progetto di innovazione, non inferiore al 3%;

      o, in alternativa,

  • una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall'investimento non inferiore al 5%.

 Nell'ambito del progetto di innovazione sono, altresì, agevolabili:

 a) gli investimenti in beni materiali nuovi strumentali all'esercizio d'impresa finalizzati all'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all'autoconsumo, a eccezione delle biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell'energia prodotta. 

b) le spese in attività di formazione finalizzate all'acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi (nel limite del 10% degli investimenti effettuati nei beni strumentali e nel limite massimo di 300 mila euro).

I vantaggi

Il credito d'imposta è determinato sulla base delle spese agevolabili per gli investimenti e della riduzione dei consumi energetici conseguita nell'ambito di ciascun progetto di innovazione, secondo il seguente schema: 

aliquote credito imposta 5.0

Fermo restando il limite massimo complessivo di spese agevolabili, pari a 50.000.000 di euro annui per ciascun soggetto beneficiario, il beneficio è aumentato di:

  1. un importo complessivamente non superiore a 10.000 euro per le spese sostenute dalle PMI per adempiere agli obblighi di certificazione;
  2. un importo non superiore a 5.000 euro per le spese sostenute dai soggetti non obbligati per legge alla revisione legale dei conti, per adempiere all'obbligo di certificazione. 

Il credito di imposta è utilizzabile esclusivamente per compensazione.

Procedura per l’accesso all’agevolazione

La procedura per l’accesso all’agevolazione è subordinata alla presentazione di una certificazione «Ex ante», attestante la riduzione dei consumi energetici conseguibile mediante gli investimenti progettati, ed una «Ex post», comprovante l’effettiva realizzazione degli investimenti in conformità alla certificazione ex ante. I soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni sono stabiliti art 15, comma 6.

La procedura, per step, prevede:

  1. La prenotazione del credito d’Imposta: le imprese inviano una Comunicazione Preventiva, corredata dalla Certificazione ex-ante, tramite la Piattaforma Informatica «Transizione 5.0» accessibile tramite SPID dall’Area Clienti del sito istituzionale del GSE.

  2. Entro 30 giorni dalla conferma del credito prenotato (ricevuta di conferma) l’impresa trasmette una Comunicazione relativa all’effettuazione degli ordini accettati dal venditore con pagamento a titolo di acconto, in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione dei beni di cui agli allegati A/B e impianti di autoproduzione.
  1. A seguito del completamento del progetto di innovazione l’impresa trasmette una Comunicazione di completamento, corredata dalla Certificazione ex-post, contenente le informazioni necessarie ad individuare il progetto di innovazione completato.

Piattaforma informatica

A partire dalle ore 12:00 del 7 agosto 2024 la Piattaforma Informatica «Transizione 5.0» è accessibile dall’Area Clienti del sito istituzionale del GSE.

 

Per saperne di più, visitare l'apposita pagina del sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

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