cs | Evento La Finanza Innovativa per le Imprese Venete

- comunicato stampa -

La finanza innovativa come strumento concreto di reperimento di nuova finanza per le imprese venete 

Equity crowdfunding, direct lending, programmi di investimento finanziabili tramite mini-bond e basket bond, invoice trading: sono queste le nuove opportunità cui le aziende possono accedere in alternativa ai canali tradizionali di accesso al credito

 

Venezia - Rovigo, 05 luglio 2023 – Si è parlato di finanza innovativa e nuovi canali di accesso al credito per le aziende, oggi pomeriggio all’M9 – Museo del ‘900, durante il convegno organizzato dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo assieme ad Innexta, società del sistema camerale. Ad aprire il convegno è stato Massimo Zanon, Presidente della Camera di Commercio di Venezia Rovigo che, durante il suo intervento, ha sottolineato la necessità di “prendere atto di questa rivoluzione copernicana che introduce importanti innovazioni nel campo del credito: ogni azienda, grande o piccola, deve trovare nuova forza in quanto senza finanziamenti non si può fare impresa”. Il convegno è stato moderato da Roberto Brero, Project Manager Corporate Finance di Innexta.

Sono seguiti poi gli interventi di importanti esperti del settore finanziario che hanno spiegato alla platea di imprese e di commercialisti ed esperti contabili presenti (ricordiamo che il convegno è stato accreditato come Formazione Professionale Continua all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia) quali sono e come funzionano gli strumenti di finanza innovativa dall’equity crowdfunding al direct lending, dai programmi di investimento finanziabili tramite mini-bond e basket bond all’invoice trading.

Del ruolo della finanza innovativa e dell’equity crowdfunding per le aziende, in particolare per le MPMI, ha parlato Gianmarco Paglietti, Responsabile dell’Area “Sostenibilità, studi e ricerche” di Innexta. Per finanza innovativa (o complementare o ancora alternativa) si intendono tutti gli strumenti di finanziamento dedicati alle imprese che si affiancano al tradizionale credito bancario. Svolgono, oggi, un ruolo di fondamentale importanza considerata la difficoltà di accesso al credito attraverso i canali bancari. Grazie gli strumenti di finanza innovativa è possibile, per le aziende, sviluppare dei piani di investimento e reperire fondi al fine di dare continuità all’attività aziendale.

L’equity crowfunding, normato in Italia nel 2013, è una forma di finanziamento che consente ad una “folla” (dall’inglese crowd) di investitori di finanziare start up e piccole medie imprese erogando un contributo finanziario in cambio di azioni (nel caso di SPA) o di quote societarie delle imprese stesse (nel caso di SRL). Gli investitori sostengono aziende che ritengono avere potenzialità di crescita e di imporsi nel mercato diventandone soci. Il processo di equity crowfunding avviene tramite appositi portali online autorizzati dalla Consob. Un’impresa può presentare un progetto tramite un portale online per avviare una campagna di raccolta fondi; la campagna deve avere un traguardo monetario minimo da raggiungere; in base al traguardo vengono stabilite le quote ed i loro importi. Se l’azienda raggiunge il traguardo monetario minimo, in quanto ritenuta affidabile dagli investitori, può avviare il progetto, mentre gli investitori ne diventano a tutti gli effetti soci. Nel caso in cui l’azienda non raggiunga il traguardo minimo le quote versate vengono restituite agli investitori.

Il direct lending, materia sulla quale è intervenuto Stefano Cocchieri di Overlend, è, invece, uno strumento simile ai finanziamenti bancari; la differenza sta nel fatto che a finanziare l’azienda non è la banca o l’istituto di credito ma degli investitori reali e retail. Si tratta, infatti, di un finanziamento con erogazione diretta effettuato da soggetti non bancari. Il finanziamento concesso dagli investitori privati va restituito dall’azienda richiedente attraverso un piano di scadenze e con l’applicazione di un interesse concordato in via preventiva. Similmente all’equity crowdfunding le operazioni avvengono tramite apposite piattaforme online. Nel caso della piattaforma di Overlend tutto il procedimento, dalla richiesta di finanziamento fino all’erogazione del prestito da parte dell’investitore, avviene digitalmente. Possono accedere al direct lending tutte le PMI ed in alcuni casi anche le start up.

I programmi di investimento delle aziende possono, inoltre, essere finanziati tramite minibond e basket bond. Minibond e basket bond sono stati presentati da Enrico Sobacchi di Anteos Capital Advisor. I minibond sono titoli obbligazionari o di debito di medio-lungo termine emessi da PMI, generalmente non quotate in borsa e al primo accesso al mercato dei capitali, per sostenere, tipicamente, piani di sviluppo, operazioni di investimento straordinarie o di efficientamento delle fonti di finanziamento. Hanno un tasso di interesse riconosciuto sotto forma di cedola periodica, fissa o variabile, ed una struttura di rimborso a scadenza ovvero tramite rate di ammortamento; possono essere emessi da società, quotate o non, che abbiano almeno 10 dipendenti e 2 milioni di euro di fatturato annuo. Non sono uno strumento di supporto alle aziende in crisi, bensì, un’opportunità di finanziamento sul mercato dei capitali per le aziende sane. I basket bond, invece, sono una forma di cartolarizzazione di mini-bond sottostanti e funzionano in questo modo: viene costituita una società veicolo SPV (Special Purpose Vehicle) al fine di investire in gruppi di mini-bond simili che vengono selezionati tramite criteri quali, a titolo esemplificativo, il settore merceologico di appartenenza o il territorio di provenienza. Una volta selezionati i minibond sui quali investire la società SPV emette a sua volta dei titoli di cartolarizzazione, le ABS, che vengono sottoscritte dagli investitori professionali e che prevedono una remunerazione sulla base dei flussi di pagamento di capitale e interessi relativi ai minibond in portafoglio.

In seguito, Marco Tarroni di Workinvoice ha spiegato come funziona l’invoice trading. Tramite una piattaforma online specializzata un’azienda può decidere di cedere le proprie fatture commerciali ad un investitore, il quale versa in anticipo, all’azienda stessa, l’importo delle fatture cedute al netto di una commissione che rappresenta la remunerazione del rischio. A ricorrere all’invoice trading possono essere società di capitali con fatturato consolidato e con una clientela solida dal punto di vista finanziario. La cessione della fattura può avvenire sotto due forme: pro solvendo (il rischio del mancato pagamento rimane in carico al cedente) o pro soluto (il rischio del mancato pagamento viene trasferito a chi acquista il la fattura). L’invoice trading ha come obiettivi l’ottenimento di liquidità nel breve periodo e l’evitare tensioni finanziarie.

Dopo gli interventi tecnici di presentazione degli strumenti di finanza innovativa sono intervenuti Mauro Rocchesso di Fidi Impresa & Turismo Veneto, Mauro Vignandel di Cofidi Veneto e Gianmarco Russo di Confindustria Veneto Est che hanno animato una tavola rotonda dedicata all’approfondimento del ruolo delle associazioni di categoria nel promuovere la finanza innovativa verso i propri associati ed al mondo delle imprese ed il ruolo dei Confidi in questo panorama di forte rinnovamento del sistema creditizio.

 

DICHIARAZIONI

MASSIMO ZANON – PRESIDENTE CAMERA DI COMMERCIO DI VENEZIA ROVIGO

“Va preso atto che c’è questa rivoluzione copernicana in atto nel campo del credito. Oggi siamo di fronte ad una forte innovazione e ogni impresa, grande o piccola, deve confrontarsi con il sistema creditizio tradizionale, un sistema che, già da anni e per molti motivi, aveva detto che non sarebbe stato più al servizio di tutti. Ognuno deve trovare nuova forza perché senza la provvista di finanziamenti non si può fare alcun tipo di impresa. Questa nuova forza la può trovare attraverso canali diversi e, da questo punto di vista, il mondo delle Camere di Commercio con Innexta e le singole imprese, ogniqualvolta queste ultime chiedono un confronto, va a sollecitarne la necessità di conoscenza ed a proporre soluzioni innovative e, allo stesso tempo, di garanzia. Quando si muovono le Camere di Commercio, infatti, non parliamo di business to business ma di enti al servizio delle imprese nel rispetto delle norme.”

“La crisi d’impresa purtroppo è un problema che nasce quando tutte queste soluzioni erano ancora ibride e non avevano ancora dato la possibilità, se non su suggerimento di pochi di essere innovativi e creativi. È anche vero che, quando un imprenditore arriva alla crisi d’impresa difficilmente ha ancora accesso al credito per risolvere i problemi. Per questo motivo la crisi dell’impresa va assolutamente prevenuta: bisogna, a tutti i costi, trovare in anticipo i rimedi che consentano di evitarla. Ecco che, per un’impresa che vive un momento di difficoltà, il confronto con un mondo un po’ più grande della propria quotidianità diventa fondamentale. Proprietà e management devono attivarsi per tempo con i propri esperti, con i professionisti e con le proprie associazioni di categoria. La Camera di Commercio dà ascolto alle imprese fornendo l’assistenza che la normativa le ha affidato. Ma, ripeto, ogni impresa non può immaginare di trovare la soluzione dopo che, magari per molto tempo, ha tralasciato la propria programmazione dei flussi finanziari e la necessità di liquidità trattandole come un problema secondario.”

 

GIANMARCO PAGLIETTI - INNEXTA

“Sappiamo che per le imprese di minori dimensioni è sempre più complicato accedere al credito bancario, che è stato finora la loro principale se non unica fonte di finanziamento. I diversi strumenti di finanza innovativa rappresentano, quindi, un'importante alternativa per garantire loro le risorse necessarie a finanziare sia il capitale circolante sia i progetti di sviluppo a più lunga scadenza.

Nonostante le attese, la crescita di questi mercati, per quanto costante, è stata sicuramente inferiore alle aspettative. Quali possono essere i motivi di questa crescita con il "freno a mano tirato"? Sicuramente un peso di rilievo è da attribuire alla scarsa dimestichezza con questi strumenti e alla conseguente diffidenza che ne deriva. Spesso, infatti, strumenti come il Fintech o i mini-bond sono visti come soluzioni sofisticate, adatte a imprese di grandi dimensioni e abituate a operare sui mercati di borsa.

La stessa spersonalizzazione del rapporto - che caratterizza ad esempio il Fintech - viene vista talvolta come un ostacolo all'instaurazione di un rapporto di fiducia. Nel corso del mio intervento ho effettuato una panoramica dei principali strumenti disponibili, evidenziando come essi siano in realtà alla portata anche di piccole realtà imprenditoriali. Un focus sarà dedicato all'equity crowdfunding che, in questi dieci anni di vita, ha consentito a non poche start up e PMI di avviare un percorso di crescita importante, proponendosi come ideale "palestra" per quanti vogliano prepararsi ai mercati finanziari più strutturati.”

STEFANO COCCHIERI – OVERLEND

“Negli ultimi anni è innegabile che il ruolo della finanza alternativa a supporto delle imprese è diventato sempre più centrale e sta attirando l’attenzione di moltissimi investitori. Basti pensare che il tasso di crescita dei finanziamenti tramite Fintech ha registrato un incremento, dal 2019 al 2022, di 12 volte nelle erogazioni, che sono passate da 353 milioni a 4,5 miliardi e hanno decuplicato le PMI finanziate che sono passate da poco più di 1100 ad oltre 11.000.”

“Ad oggi ancora parlare di minaccia al Core Business delle Banche può essere azzardato, ma sicuramente la finanza alternativa sta recuperando a grandi passi quello che nel resto d’Europa è già avvenuto con la realizzazione e l’espansione di un vero e proprio canale alternativo per finanziare le PMI. Ed è proprio al mondo dell’economia reale e delle micro e piccole imprese che sempre di più il Direct Lending si rivolgerà per soddisfare un bisogno sempre più ricorrente della parte sana dell’imprenditoria italiana.”

Le tecnologie come Intelligent Data Capture (IDC), Robotic Process Automation (RPA), Natural Language Processing (NPL) agevolano e velocizzano i prestiti alle imprese integrando nella valutazione del merito di credito fonti alternative di dati. Le piattaforme, quindi, sono strumenti che abbattono i costi, consentono una “scrematura” preventiva a chi deve poi comunque valutare e di conseguenza riescono ad ottenere profitto anche sui piccoli “ticket” che sono quelli più onerosi per una banca tradizionale.”

“Piattaforme moderne di lending, insomma, rappresentano il futuro della finanza alle PMI con un rischio estremamente frazionato e una capacità di far ottenere alle imprese finanziamenti che nel tempo potranno essere erogati anche a tassi più vicini a quelli delle banche tradizionali; oggi grazie all’innalzamento del costo della provvista per tutto il settore bancario e domani grazie al sempre maggiore e costante utilizzo dell’innovazione e delle tecnologie.”

“Al convegno ho portato a supporto uno degli esempi di come la tecnologia riesce a mettersi al servizio delle PMI attraverso un sistema estremamente complesso che ha trovato una soluzione insospettatamente semplice e molto amichevole: quella di Overlend. La nostra società, infatti, è riuscita ad abbinare tradizione e tecnologia a solo fine di finanziare le PMI.”

 

ENRICO SOBACCHI – ANTEOS CAPITAL ADVISORS

“In un contesto di mercato sempre più competitivo e sfidante, risulta fondamentale conoscere a fondo tutti gli strumenti di finanza alternativa e complementare che i mercati dei capitali mettono a disposizione delle nostre aziende. In tale contesto, le emissioni di Mini-bond e di Basket Bond di cui ho il piacere di aver parlato oggi, rappresentano delle interessantissime opportunità per sostenere la crescita delle nostre PMI, permettendo loro di diversificare le fonti di finanziamento, ampliare il portafoglio di investitori, irrobustire la propria struttura aziendale efficientando il proprio profilo di debito, e rafforzare ulteriormente la credibilità del proprio brand attraverso l’importante risonanza mediatica garantita dalle operazioni stesse.”

 

MATTEO TARRONI – WORKINVOICE

"Lo scambio di fatture, facilitato da piattaforme innovative come Workinvoice, consente alle imprese di superare le sfide poste dai ritardi nei pagamenti. Assegnando e scontando le proprie fatture online, le PMI possono sbloccare il capitale circolante tanto necessario, migliorando il flusso di cassa e consentendo una crescita sostenibile.”

“Grazie all'uso della tecnologia, dell'analisi dei dati e di piattaforme online sicure, le imprese possono entrare in contatto con gli investitori in cerca di rendimenti interessanti. Questo approccio rivoluziona i modelli di finanziamento tradizionali, offrendo una soluzione vantaggiosa sia per le PMI che per gli investitori. Nel corso del convegno abbiamo esplorato il potere di trasformazione dell'invoice trading e il suo potenziale nel promuovere la resilienza economica e la prosperità per le imprese del Nord-Est italiano e non solo."

 

MAURO ROCCHESSO – FIDI IMPRESA & TURISMO VENETO

“Fidi Impresa & Turismo Veneto è il Confidi regionale del sistema Confcommercio e di Federalberghi che opera in tutta la regione attraverso una decina di filiali che si trovano nelle città capoluogo di provincia e nelle città dove ci sono le maggiori associazioni di albergatori. Siamo nati come confidi per dare una mano alle aziende che avevano necessità per l’accesso al credito. Abbiamo iniziato la nostra attività 45 anni fa e gradualmente il lavoro è evoluto; negli ultimi anni abbiamo iniziato ad occuparci anche di finanziamenti diretti accompagnando le imprese nelle loro richieste di finanziamenti agevolati e da tre-quattro anni ci occupiamo anche di finanza innovativa.”

“Da una parte abbiamo siglato degli accordi con delle banche Fintec per erogare dei finanziamenti in forma telematica da affiancare ai nostri finanziamenti; dall’altra abbiamo cominciato un percorso per portare le imprese più strutturate ad affrontare il mondo evoluto della finanza strutturata che ha come primo passo, per arrivare in ultimo alla quotazione in borsa, emettere dei mini-bond. Mini-bond sui quali abbiamo lavorato parecchio negli scorsi anni; abbiamo anche creato due grandi basket bond che riguardano il turismo della nostra costa raccogliendo l’adesione di una ventina di imprese che, partendo da Bibione sono arrivate fino a Sottomarina, sono state e sono tutt’ora finanziate con questo strumento.”

“Il mini-bond lo consideriamo il primo passaggio per far sì che le imprese abbiano una visibilità all’esterno più importante di quella che hanno normalmente. C’è, infatti, la necessità di avere una struttura societaria di un certo tipo, bisogna avere dei bilanci in buona parte certificati e che abbiano la massima trasparenza; ma soprattutto i mini-bond abituano l’imprenditore ad avere un esame diverso da quello della banca. La logica di far entrare nelle imprese la finanza innovativa è quella di portare i nostri imprenditori a trovare anche un canale alternativo al tradizionale canale bancario, al quale possiamo essere assimilati anche noi come Fidi Impresa & Turismo Veneto. Cerchiamo, inoltre, di portare gli imprenditori verso il mercato per iniziare un percorso che, dopo l’emissione del mini-bond, possa attivare qualche piattaforma di crowdfunding attraverso la quale iniziare a raccogliere finanziamenti dal mercato per sostenere l’espansione e, per chi avrà una buona crescita e ne avrà le capacità, successivamente approdare anche al mercato della borsa. Se il mini-bond può essere considerato il diploma di maturità e la quotazione in borsa la laurea magistrale, in mezzo c’è quel passaggio, peraltro non facile da attivare, perché ci sono ancora molte resistenze da parte dei potenziali investitori a dare denaro a delle imprese, che porta verso il mercato le nostre imprese.”

“Imprese ed investitori sono due mondi in evoluzione. Per quanto riguarda gli imprenditori, chi ha una mentalità più innovativa ed è pronto a recepire le novità che ci sono e fa un percorso pluriennale nella strategia aziendale si avvicina, avendone i requisiti per poter accedere al mercato dei mini-bond, abbastanza facilmente. Va poi fatto un discrimine importante: non tutte le imprese possono emettere mini-bond in quanto devono essere società di capitale e, nel nostro mondo, stiamo parlando di un 25-30% del totale delle imprese perché moltissime sono ancora imprese famigliari sotto forma di società di persone. Ci vogliono poi determinate dimensioni di fatturato e di stato patrimoniale. Tuttavia, stanno nascendo dei gruppi con dimensioni importanti per cui, tutto sommato, c’è una richiesta ed uno sviluppo che potrebbe essere maggiore di quello attuale.”

“Dall’altra parte la maturità sul fronte degli investitori, secondo me si tratta di una cultura che deve nascere anche con appositi interventi sui media, con interventi da effettuarsi con le banche in quanto sono loro ad avere la disponibilità degli investitori privati. La logica di una piattaforma di crowdfunding è di trovare una moltitudine di piccoli investitori che mettono una parte del loro patrimonio, delle loro disponibilità, su un intervento di un’impresa dotata di una programmazione per la crescita. C’è un esempio di un gruppo alberghiero altoatesino internazionale che ha adottato questo sistema ed ha raccolto una ventina di milioni di euro trovando una forma di remunerazione di questo azionariato diffuso un po’ in denaro ed un po’ in servizi. Nel mondo del turismo è abbastanza percorribile una strada di questo tipo.”

“Sono sviluppi che devono avvenire con gradualità anche perché la tutela dell’investitore nel nostro Paese è molto forte, per evitare quanto successo negli anni e nei decenni scorsi, per cui un po’ di difficoltà nel trovare investitori c’è. Magari è più facile trovarli per progetti sociali, per qualche attività innovativa dove c’è una sensibilità eterogenea, che va dai giovani alle persone più anziane, che porta a voler accompagnare queste nuove iniziative, mettendo a disposizione 500 euro o 1.000 euro singolarmente. Nelle attività imprenditoriali non è ancora così semplice in quanto non c’è maturità nell’investitore ad assumere un rischio su di un nominativo che non è noto. Gli investitori privati in genere sono un po’ indirizzati dalle banche nei loro investimenti; per cui se non sono le banche, che hanno la totalità della gestione dei risparmi delle famiglie e delle persone fisiche, a dare un indirizzo è difficile che autonomamente l’investitore arrivi ad investire nelle imprese. I clienti, come nell’esempio della struttura altoatesina, possono trasformarsi in finanziatori. In questo senso anche noi stiamo valutando un paio di operazioni analoghe e questa potrebbe essere una strada più agevole. Tra l’altro in questi casi l’investitore ha delle forme di protezione che mitigano il rischio. Questo mercato, in questo momento, ha grosse difficoltà se non c’è qualcuno che accompagna gli investitori.”

 

MAURO VIGNANDEL – COFIDI VENETO

“Cofidi Veneto è un intermediario finanziario, vigilato da Banca d’Italia, nonché un consorzio di garanzia fidi, una cooperativa. È stata creata nel 1959 ed il suo scopo è quello di assistere i propri soci nella ricerca delle migliori fonti finanziarie. Ultimamente abbiamo cominciato anche a cambiare la nostra attività facendo del credito diretto, erogando direttamente dei prestiti in particolare utilizzando provviste pubbliche, che arrivano dalla Cassa Depositi e Prestiti o dalla Regione del Veneto o ancora da fondi comunitari, ed aiutiamo le nostre imprese ad andare alla ricerca di agevolazioni nell’ingegneria finanziaria. Ciò significa che andiamo alla ricerca anche di fonti complementari dando la precisa indicazione ai nostri soci, 13 mila, che è giunto il momento di un cambio culturale nel rapporto con la gestione finanziaria d’impresa.”

“Il messaggio che vogliamo dare alle nostre imprese consiste nella necessità di individuare canali complementari e non lasciare che sia solo il sistema bancario a finanziare il sistema economico. Come Cofidi Veneto ci stiamo interessando molto al sistema dei mini-bond e dei basket bond e ci stiamo attrezzando dal punto di vista tecnico per avere la strumentazione necessaria per poi gestire i fenomeni che si presenteranno. È necessario, per società come le nostre, che ci sia una riflessione sulla nostra organizzazione e sulle strutture Cofidi in modo da semplificare l’offerta societaria ed arrivare ad un’aggregazione delle società in modo da contenere i costi e diminuire i prezzi nei confronti della clientela per dare un servizio di qualità.”

“Stiamo, inoltre, chiedendo alla politica di fare un passo avanti per comprendere che è giunto il momento di avviare una riforma generale sul credito delle imprese, questo perché ci sono tanti attori, che fanno le stesse cose, molti con risorse pubbliche ma che si accavallano l’uno con l’altro. C’è la necessità di mettere assieme tutte le risorse per fare una maggiore leva, raggiungere il maggior numero di imprese e dare il miglior servizio possibile.”

 

FILIPPO PANCOLINI – VICEPRESIDENTE CONFINDUSTRIA VENETO EST

“Partiamo da una premessa: negli ultimi mesi stiamo vivendo un periodo complicato e particolare, che altro non è che la coda di tre anni e mezzo complicati segnati di situazioni macroeconomiche quali la pandemia prima, l’aumento dei costi delle materie prime, dei trasporti, degli approvvigionamenti, per arrivare alla crisi geopolitica del conflitto russo-ucraino. In un contesto come questo, gli ultimi mesi hanno aggiunto delle difficoltà nell’accesso al credito da parte delle imprese a causa del continuo innalzamento dei tassi da parte della BCE. Ciò è impattante sulle dinamiche delle imprese nella possibilità di accedere al credito da parte delle banche. Il credito diventa sempre più difficile: quanto i tassi erano a zero era molto più semplice, adesso con i tassi più alti la situazione si complica. Con i tassi a zero le banche avevano la necessità di dare maggiori impieghi adesso questa disponibilità viene un po’ meno ed il costo, comprensibile per combattere l’inflazione, va ad incidere sulle dinamiche di crescita economica. Gli investimenti stanno rallentando e, in alcuni casi, si stanno addirittura fermando.”

“Siamo in una situazione paradossale che mi ricorda quella di più di dieci anni fa in cui l’Euribor a tre mesi diventava più alto dell’IRS; questo sconta sostanzialmente una situazione di estrema incertezza che viviamo noi imprenditori, gli associati, e che cresce quotidianamente frenando gli investimenti che servono alle nostre imprese per crescere”.

Gli strumenti di finanza innovativa sono strategici per le aziende e permettono loro di cercare soluzioni alternative a quelle tradizionali, oggi molto costose e difficili da ottenere. Come Confindustria Veneto Est abbiamo più 5000mila imprese associate, seconda Confindustria in Italia, il che le rende molto significative per il sistema economico.”

“Offriamo attività di consulenza avanzata con l’obiettivo di far crescere la cultura finanziaria nelle aziende: il 73% dei nostri associati ha meno di 50 dipendenti ed il 30% meno di 20 dipendenti. Si tratta di aziende di medio piccole dimensioni che talvolta, per motivi di tempo o di struttura organizzativa, non hanno la possibilità di avere accesso, se non attraverso i canali bancari, alle consulenze ed ai supporti informativi che, invece, l’associazione può offrire. Nei mesi scorsi abbiamo portato a termine con successo il basket bond di sistema che ha attivato circa 61 milioni di euro per nove aziende del territorio. Si è trattato di un primo passo concreto verso uno strumento di finanza innovativa.”

“La nostra consulenza si basa su servizi di check up sartoriale per la singola azienda e ne coglie le potenzialità dell’azienda stessa al fine di trovare la soluzione migliore. Siamo, quindi, dei facilitatori delle nostre imprese nell’accesso alle linee di investimento. Lavoriamo principalmente con soggetti pubblici, quali Finest e Simest, canali di penetrazione commerciale, in alcuni Paesi, a tasso agevolato a lungo termine. Facciamo, inoltre, assistenza sugli strumenti di comunicazione avanzata che cercano di creare una rendicontazione di sostenibilità; questo per avere maggiore visibilità, maggior forza di contrattazione con gli investitori e gli stakeholder con cui le imprese hanno a che fare nella propria attività quotidiana. Vorremmo avvicinare, considerato il nostro territorio di riferimento, gli investitori dell’economia reale alle eccellenze del territorio. Per fare questo è necessaria una comunicazione efficace e strutturata che possa aiutare i nostri associati nello sperimentare, in modalità guidata, questi strumenti di finanza evoluti ed innovativi emancipandosi, se possibile, talvolta, anche dal sistema bancario.”

“È molto importante il tema della comunicazione che va fatta in modo efficace e trasparente per far sì che le aziende percepiscano la finanza innovativa come un’opportunità e non come un appesantimento dell’operatività interna. Alcune aziende stanno rispondendo in modo positivo a proposte quali emissioni di mini-bond, basket bond di sistema o a servizi di check up economico finanziario o di bilancio di sostenibilità. Questo concetto va legato ad un’apertura mentale e culturale diversa rispetto a decenni in cui siamo stati abituati al mutuo chirografario ed ai sistemi classici: adesso si è aperta una nuova fase, considerato anche che sono finiti i tempi in cui c’erano strumenti emergenziali e di supporto al credito bancario, in cui è compito nostro cercare di trasmettere in modo più efficace e semplice i messaggi relativi a questi nuovi strumenti. Nonostante abbiamo iniziato solo da qualche mese, si vedono già i riscontri positivi.”

Si possono rivedere il workshop e le interviste effettuate ai relatori nel canale YouTube della Camera di Commercio di Venezia Rovigo nella playlist dedicata CLICCANDO QUI.

06/07/2023
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