CS| L'altra economia, impresa e criminalità organizzata

 

- comunicato stampa - 

L’ALTRA ECONOMIA: IMPRESA E CRIMINALITÀ ORGANIZZATA

La Camera di Commercio di Venezia Rovigo promuove in collaborazione con la sezione regionale dell’Albo gestori ambientali e l'associazione Libera una giornata di sensibilizzazione e informazione sulla legalità dedicate alle imprese, attraverso la voce di Tiberio Bentivoglio, imprenditore e testimone di giustizia

Giovedì 31 marzo - ore 18.00, Salone del Grano - Pizza Garibaldi

Rovigo, 25 marzo - Un incontro rivolto a imprese, categorie economiche e professionisti per tenere alta l’attenzione sui casi latenti di infiltrazioni criminali nel tessuto economico e sociale e promuovere il valore della legalità. È l’evento “L’altra economia: impresa e criminalità organizzata”, un’iniziativa di sensibilizzazione organizzata dall’Ufficio Legalità della Camera di Commercio di Venezia Rovigo in collaborazione con la Sezione Regionale Veneto dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali e l’Associazione Libera, in programma giovedì 31 marzo, ore 18.00 nel Salone del Grano della sede camera di Piazza Garibaldi a Rovigo. 

La collaborazione tra enti e istituzioni ha come obiettivo quello di favorire la prevenzione e il contrasto della criminalità economica assistendo le imprese con azioni di comunicazione e momenti di formazione volti a promuovere una maggiore cultura della legalità nelle attività imprenditoriali grazie anche alla diffusione di pratiche e comportamenti virtuosi.

A questo proposito il programma dell’evento prevede un momento di analisi e lettura del fenomeno criminale affidata al giornalista e scrittore Gianni Belloni, esperto delle infiltrazioni criminali nell’economia del territorio veneto, e consulente della Commissione Parlamentare Antimafia e uno di dialogo dedicato al racconto di Tiberio Bentivoglio, imprenditore e testimone di giustizia. Proprietario e gestore, insieme alla moglie, di una sanitaria a Reggio Calabria, Tiberio Bentivoglio si è rifiutato di pagare il pizzo, ribellandosi alla mafia e denunciando i suoi persecutori. Una scelta che l’ha costretto a subire diversi eventi dolosi, come furti, attentati, incendi e distruzione di mezzi di lavoro, e che lo ha portato a impegnarsi nella divulgazione del valore della legalità. 

L’incontro moderato dall’avv. Marco Lombardo di Libera prevede i saluti di apertura di Gian Michele Gambato, vicepresidente vicario Camera di Commercio di Venezia Rovigo, del Sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo di e Siro Martin, presidente della Sezione Regionale Veneto dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali. La conclusione dei lavori è affidata a Clemente Di Nuzzo, Prefetto di Rovigo.

Per partecipare all’evento è necessaria l’iscrizione mandando una mail al seguente indirizzo: ambiente@dl.camcom.it 





La storia di Tiberio Bentivoglio

Tiberio Bentivoglio è un piccolo imprenditore di Reggio Calabria, che nel 1979 dà vita alla sua prima attività commerciale, che in pochissimi anni diventa una fiorente azienda, talmente vigorosa da poter anche offrire diversi posti di lavoro.  Tutto si interrompe nel 1992, quando riceve una richiesta di denaro (pizzo) da parte di alcuni malavitosi della zona, non solo si oppone ma denuncia prontamente alcuni soggetti della ‘ndrangheta. Il suo NO lo costringe a subire diversi eventi dolosi, come furti, bombe, incendi e distruzione di mezzi di lavoro, ma nonostante tutto prosegue nella sua scelta di vita, continuando a mettersi a disposizione della magistratura. Sei sono i procedimenti penali che hanno interessato la sua storia di resistenza e in ognuno di essi si è costituito parte civile. Nel 2011 subisce anche un tentato omicidio, salvandosi quasi miracolosamente grazie ad un marsupio di cuoio che quella mattina portava a tracolla sulla schiena, da quel giorno vive sotto scorta ed il suo negozio diventa un presidio militare, cioè controllato H24 dall’esercito italiano. Innamorato della sua terra si ostina a non abbandonarla mai e le sue continue denunce diventano le sue armi per rimanere un uomo libero. Oggi la sua attività viene svolta dentro un bene confiscato alla mafia ed è l’unico immobile confiscato in Italia gestito da una vittima di mafia riconosciuta dallo Stato. Lui non ama definirsi un testimone di Giustizia ma un Testimone di Verità in attesa di giustizia.

05/07/2022
Informazioni Utili  
top