CS | La congiuntura economica del terzo trimestre 2022 nel Veneziano e nel Polesine

- comunicato stampa -

 

La congiuntura economica del terzo trimestre 2022 nel Veneziano e nel Polesine

 

Tengono fatturato e ordini esteri in entrambe le province. A due velocità, invece, Venezia e Rovigo per quanto riguarda la produzione manifatturiera: crescita nel veneziano e contrazione nel rodigino. Da segnalare la ripresa del turismo.

 

 

Venezia - Rovigo, 23 novembre 2022

 

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE MASSIMO ZANON

 

In un contesto economico mondiale ed europeo condizionato dall’incertezza della fase post pandemica, del conflitto russo-ucraino, dall’andamento dei prezzi dell’energia, dagli alti tassi di inflazione e, per buona parte dell’anno, dall’incertezza politica possiamo individuare, in questi dati, sia tendenze positive che risultati negativi che devono diventare spunti per intensificare gli sforzi per proteggere i settori che più soffrono questa crisi congiunturale. Commenta così il Presidente della Camera di Commercio di Venezia Rovigo, Massimo Zanon, i dati raccolti grazie all’indagine di Veneto Congiuntura durante il mese di ottobre 2022.

 

Ci troviamo di fronte a dei dati che evidenziano una tenuta per il territorio veneziano - continua Zanon - in particolare con una spinta data dal settore turismo, sostenuto anche dalle condizioni climatiche miti verificatesi nei mesi di settembre ed ottobre; e a dei dati positivi per gli ordini dall’estero nonché nei giorni di produzione assicurati per la provincia di Rovigo, nonostante una contrazione della domanda interna e della produzione manifatturiera.

 

In questo contesto si inserisce, proprio per Venezia e Rovigo, una grande sfida, quella della Zona Logistica Semplificata Porto di Venezia e Rovigo, che renderà le nostre province attrattive per aziende ed investitori. Un risultato, quello dell’istituzione della ZLS - afferma il Presidente Zanon - che ci rende molto orgogliosi del lavoro svolto in sinergia con le istituzioni e le associazioni di categoria, portato avanti per valorizzare il nostro territorio di riferimento.

 

Ci aspettano grandi sfide nei prossimi anni: ambientale, economica, sociale ed è per questo che come Camera di Commercio di Venezia Rovigo e come sistema camerale siamo chiamati a collaborare con tutti i principali stakeholders del mondo economico, del lavoro e della società offrendo il nostro supporto e know how per elaborare strategie, soluzioni ai problemi, e continuare a garantire supporto al tessuto imprenditoriale rafforzando i servizi che già garantiamo. Penso ai Punti Impresa Digitale, ai servizi di formazione ed orientamento al lavoro, ai servizi per l’internazionalizzazione, ai progetti europei, agli sportelli SUAP, alle iniziative per contrastare la crisi d’impresa e tantissime altre attività che il sistema camerale garantisce quale ente pubblico. Un compito, il nostro, cui crediamo fortemente e che ogni giorno perseguiamo attraverso le nostre attività. Conclude il Presidente della Camera di Commercio di Venezia Rovigo Massimo Zanon

CONTESTO ECONOMICO

In un contesto economico condizionato dall’incertezza causata dal protrarsi del conflitto Russo-Ucraino e influenzato, da una parte, da alti tassi di inflazione e peggioramento delle previsioni di crescita del PIL nelle principali economie,  e dall’altro dall’andamento dei prezzi sul mercato europeo dell’energia, ora in calo per la diminuzione della domanda, agevolata dalle condizioni climatiche eccezionalmente miti, e dal decremento dei prezzi di alcune materie prime, l'industria veneziana, incoraggiata anche dalla ripresa del settore turistico, tiene meglio rispetto alla media regionale. L’industria rodigina, nonostante una lieve contrazione del mercato, registra un aumento considerevole degli ordinativi dall’estero e si attesta al primo posto in Veneto per giorni di produzione garantita sugli ordini già ricevuti.

In base ai dati dell’indagine Veneto Congiuntura di Unioncamere Veneto condotta a ottobre 2022 su un campione di 1600 imprese manifatturiere venete con più di 10 addetti, di cui 244 localizzate nelle province di Venezia e Rovigo, nel III trimestre 2022 la produzione manifatturiera veneziana segna una variazione congiunturale destagionalizzata del +1% e una variazione tendenziale del +7,5%, mentre per quella rodigina i dati sono in flessione dello 0,7% e del 2,7%.

A livello tendenziale, valori discordanti per la domanda interna che nel veneziano cresce del 7,7%, mentre diminuisce dell’8,2% nel territorio polesano.

Positivi per entrambi i territori, i dati relativi al fatturato (+12,7% per Venezia e +1,5% per Rovigo) e agli ordini esteri (+3,7% per Venezia e +8,1% per Rovigo).

L’andamento positivo della domanda esterna nel territorio veneziano è confermato dall’analisi dei dati sui flussi commerciali verso l’estero dei primi sei mesi dell’anno, che aumentano complessivamente del 41,5%: l’incremento più deciso si registra nel settore dei mezzi di trasporto (+ 226 milioni di euro), ma i dati sono ampiamente positivi anche per i comparti dei metalli, dei macchinari, dell’agroalimentare e della moda.

A conferma dell’aumento degli ordini esteri che si registra nel Polesine, si segnalano l’incremento di 53 milioni di euro dell’export del comparto dei metalli di base e dei prodotti in metallo e di 51 milioni di euro del settore chimico nei primi 6 mesi del 2022, dati che trainano il valore complessivo delle esportazioni polesane, aumentate del 17,1% rispetto al medesimo periodo del 2021.

Nonostante gli andamenti positivi nel trimestre passato, la produzione assicurata dal portafoglio ordini, passa, per Venezia, dai 62 giorni del primo trimestre 2022, ai 58 giorni nel secondo trimestre e ai 50 giorni nel terzo, segno di un rallentamento dell’attività produttiva per le imprese veneziane.

Per le imprese rodigine, inversamente, i giorni di produzione assicurati dagli ordini acquisiti alla fine del trimestre in esame arrivano in media a 86, valore maggiore rispetto alle altre province. Tale dato porta gli imprenditori locali ad essere ottimisti rispetto alle previsioni per il IV trimestre 2022 riguardo a tutti gli indicatori, con una percentuale di imprenditori che si aspetta un aumento della produzione e del fatturato rispetto al trimestre passato vicina al 50%, e un terzo degli imprenditori che si aspetta una stazionarietà.

Per le imprese veneziane la quota di ottimisti è più bassa, in particolare per quanto riguarda gli ordini interni, ma rimane comunque superiore al 40% per tutti gli indicatori.

DEMOGRAFIA D’IMPRESA

Anche rispetto ai dati sulla demografia d’impresa al III trimestre 2022, all’interno di una di sostanziale stabilità, si evidenzia una differenziazione di andamento tra le province di Venezia e Rovigo.

Dando uno sguardo al bilancio sulla nati-mortalità di impresa, le iscrizioni tra gennaio e settembre 2022 hanno superato quelle dello stesso periodo del 2021 del 3,5%, e le cessazioni sono cresciute dell’1,5%, segno di un parziale superamento dell’effetto “congelamento” riscontrato dall’inizio della pandemia.

Con riferimento al solo 3° trimestre si denota, invece, un calo delle iscrizioni del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, e un incremento dell’8,8% delle cessazioni non d’ufficio. Il saldo è tuttavia positivo e ammonta a 131 sedi di impresa.

Tali dinamiche hanno portato ad avere 119.201 localizzazioni di impresa attive alla fine del 3° trimestre del 2022: dato sostanzialmente stabile (-0,1%) rispetto al medesimo periodo del 2021, con +1,5% di unità locali e -0,6% per quanto riguarda le sedi di impresa.

Tra le sedi di impresa si osserva una perdita di imprese artigiane, che ammontano a 24.230 unità, registrando un lieve calo dello 0,5% (-127 unità) rispetto al 3° trimestre del 2021); in confronto al medesimo periodo del 2019 la perdita ammonta a 681 unità.

Pur diminuendo dello 0,7% in confronto al 2° trimestre 2022 le imprese a conduzione femminile risultano stazionarie rispetto a settembre 2021, crescendo di sole 3 unità.

In lieve crescita le imprese giovanili, che contano 10 localizzazioni in più rispetto al medesimo periodo del 2021, con un incremento dello 0,2%, mentre il dato cresce del 2,3% se confrontato con il trimestre precedente.

Una crescita tendenziale più sostenuta caratterizza le sedi di impresa a conduzione straniera, che contano 207 ulteriori unità (+2%) nel confronto su base annuale, anche se registrano un calo del 2,1% rispetto al trimestre precedente.

In diminuzione del 7,7%, rispetto a quanto osservato nel medesimo periodo del 2021, anche i valori relativi alle aperture di fallimenti e concordati (se ne contano 24) e dell’11,5% i casi di scioglimenti e liquidazioni, che ammontano a 192.

 

 

 

 

 

Venezia

Nel Veneziano si contano, alla fine del 3° trimestre del 2022, 90.715 localizzazioni di impresa attive, dato in crescita dello 0,2% rispetto al medesimo periodo del 2021 (+188 unità), con +1,6% di unità locali e -0,3% per quanto riguarda le sedi di impresa. Da notare anche il recupero di 267 localizzazioni rispetto a settembre 2019, corrispondente periodo pre pandemico. Il confronto è però negativo in relazione al trimestre 2022 precedente, rispetto al quale vi sono 343 localizzazioni attive in meno, corrispondenti ad un calo dello 0,4%.

Posando lo sguardo sui principali settori di attività, nel confronto su base annuale sono positivi i dati per il comparto dei servizi alle imprese che registra un incremento del 2,5% delle localizzazioni attive rispetto al 3° trimestre del 2021 (+369 unità). Aumentano di 143 unità (+1,2%) le localizzazioni del settore delle costruzioni, che ha continuato a beneficiare degli incentivi fiscali. A seguire, gli incrementi riguardano i servizi alle persone (+1,3%), finanza e assicurazioni (+0,8%), attività di alloggio e ristorazione (+0,3%). In rosso rispetto al 2021, invece, i settori del commercio (-1,3%, -307 unità), dell’agricoltura (-2,7%, -207 unità), dei trasporti (-0,7%, -29 unità) e dell’industria (-0,1%, -10 unità).

Rispetto al 3° trimestre 2022, le sedi di impresa diminuiscono complessivamente dello 0,3%. Tra queste, però, le imprese a conduzione straniera contano 265 localizzazioni attive in più (+3,2%) mentre le imprese giovanili crescono dell’1,7% con 85 ulteriori unità, proseguendo il trend di recupero iniziato nel 2021. Anche le imprese femminili risultano in aumento dello 0,7% rispetto all’anno precedente, con 100 unità in più. Anche le imprese artigiane segnano un +0,4%, corrispondente a +75 unità, rispetto al medesimo periodo del 2021.

Passando all’analisi della nati-mortalità imprenditoriale, tra gennaio e settembre 2022, nella provincia di Venezia si osserva un incremento delle iscrizioni di nuove imprese rispetto al medesimo periodo del 2021. Se ne contano 3.256, il 3,6% in più rispetto all’anno precedente. Contemporaneamente aumentano però anche le cessazioni non d’ufficio (+3,2% rispetto al 2021) che riprendono dopo il “congelamento” registrato nel periodo Covid. Il saldo tra i due dati è comunque positivo e si attesta a quota 494.

Rovigo
Nella provincia di Rovigo si conferma un trend di contrazione delle localizzazioni osservato anche nello scorso trimestre. A fine settembre 2022 si contano 28.486 localizzazioni di impresa attive, con 356 unità in meno (-1,2%) rispetto al 3° trimestre del 2021 e in calo di 247 unità rispetto al trimestre precedente (-0,9%).

Analizzando i principali macro settori di attività, il confronto con il terzo trimestre del 2021 registra una crescita per il settore dei servizi alle imprese, +1% con 36 unità in più, seguito dai servizi alle persone che registrano +4 unità (+0,2%). Il trend annuale è, però, negativo per i seguenti settori: commercio con 108 unità in meno (-1,8%); agricoltura, dove si contano una diminuzione di 101 unità (-1,4%); industria, con un calo di 69 unità (-2,2%); costruzioni (-1,6%), attività di alloggio e ristorazione (-2,3%) e trasporti (-4,1%).

Guardando ai dati sulle compagini sociali delle sedi di impresa, rispetto a settembre 2021, nell’area polesana registrano segni negativi le imprese a conduzione straniera, che calano del 2,6% con 58 sedi attive in meno, le imprese giovanili (-4,4%), che perdono 75 unità, le imprese artigiane che calano del 3,4% (-202 unità) e le imprese femminili, in diminuzione dell’1,7% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, corrispondente a 97 unità.

Focalizzando ora l’analisi sulle registrazioni di nuove imprese, nel periodo gennaio - settembre 2022 si contano nel Rodigino 918 iscrizioni, in aumento del 3,4% rispetto al medesimo periodo del 2021. Le cancellazioni non d’ufficio, che ammontano a 946, sono, invece, in diminuzione del 3,3% su base annuale.

MERCATO DEL LAVORO

Per quanto riguarda il mercato del lavoro nel primo semestre 2022 i volumi occupazionali sono tornati ai livelli del 2019 con le assunzioni che raggiungono 110.065 unità a Venezia (stabili rispetto allo stesso periodo 2019) e 18.345 a Rovigo (+5%) e un saldo positivo rispetto alle cessazioni (+37.090 per Venezia e +3.580 per Rovigo), trainato dai contratti a tempo determinato. L’aggiornamento dei dati ad ottobre evidenzia un rallentamento nelle assunzioni, nonostante ciò il saldo cumulato dall'inizio dell’anno rimane positivo per entrambi i territori.

Le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate nei primi otto mesi dell’anno sono in forte diminuzione rispetto al 2020 e 2021, ma ancora di molto superiori ai livelli 2019 (+90% per Venezia, +186% per Rovigo).

 

FLUSSI TURISTICI

Per quanto riguarda i flussi turistici, attualmente sono disponibili i dati relativi al periodo gennaio-luglio 2022. Pur in mancanza dei dati degli ultimi due mesi della stagione estiva, le presenze sono in notevole aumento rispetto al 2021 (+65,8% per Venezia, +18,3% per Rovigo), di poco inferiori rispetto ai valori registrati nel 2019 (-9.4% per Venezia e -7.4% per Rovigo) e superano i dati registrati nel 2015.

EXPORT

Per quanto riguarda l’export nel corso del primo semestre 2022 le imprese del territorio di Venezia Rovigo hanno esportato beni per un ammontare complessivo di poco inferiore a 4,4 miliardi di euro, contribuendo, in tal modo, alla formazione del 10,8% dell’export regionale.

Si conferma il trend di crescita nei valori, che aumentano del 35,3% rispetto al medesimo periodo del 2021 e del 33,8% in confronto al 2020, superando inoltre di 229 milioni i valori pre-Covid. Tali aumenti sono superiori, per quanto concerne il confronto con il 2021, alla media regionale e nazionale, che incrementano rispettivamente del 19,3% e del 22,5%, ma inferiori rispetto al 2020, in relazione al quale i flussi dal Veneto aumentano del 47,3% e quelli italiani del 51,6%.

IMPORTAZIONI

Le importazioni delle province di Venezia e Rovigo, superiori a 8,2 miliardi di euro, segnano un incremento complessivo del 107,1% rispetto al periodo gennaio – giugno del 2021 e del 156,4% rispetto al 2020, a causa del forte aumento dei costi della bolletta energetica e delle materie prime conseguente al conflitto scoppiato in Ucraina. La percentuale di contribuzione dei territori di Venezia e Rovigo all’import regionale passa dal 15,7% del 1° semestre 2021 al 23% del medesimo periodo dell’anno corrente, facendo sì che l’area diventi il secondo importatore a livello veneto dopo la provincia di Verona. In particolare tali andamenti sono correlati all’aumento in valore delle importazioni di gas naturale nel territorio rodigino.

I dati inseriti nel comunicato stampa sono stati elaborati e resi disponibili dall’Ufficio Comunicazione/Statistica della Camera di Commercio di Venezia Rovigo.

 

In allegato:

- CS Camera di Commercio

-CS Unioncamere del Veneto

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07/12/2022
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