cs | Boom delle esportazioni nel 2022: Venezia e Rovigo, incrementi percentuali a doppia cifra su 2021 e 2019

 

- comunicato stampa -

 

Boom delle esportazioni nel 2022: Venezia e Rovigo, incrementi percentuali a doppia cifra su 2021 e 2019 

 

Crescono rispettivamente di 1,66mld € l’export veneziano (+31,7% sul 2021) e di 250mln € l’export del Polesine (+14,2% sul 2021). Cresce l’import per l’aumento dei costi energetici e delle materie prime.

 

 

 

Venezia - Rovigo, 13 aprile 2023 – Corre l’export delle due province della Camera di Commercio di Venezia Rovigo. Tanto da recuperare e superare i livelli pre-pandemia (+39,7% a Venezia sul dato del 2019 e +15,5% a Rovigo) e posizionarsi al 10,8% dell’export regionale con 8,85mld di euro di beni esportati. Nel complesso l’export di Venezia e Rovigo (sommando i dati) cresce del 27,4% sul 2021 e del 33,6% sul 2019 (+2,2mld rispetto ai valori pre-covid).

 

A trainare le esportazioni nella Città Metropolitana di Venezia, nel 2022, sono stati il settore calzaturiero, che rappresenta il 10,2% delle esportazioni e cresce nei volumi del 27,3% rispetto al 2021 (+17,2% sul 2019), ed il settore bevande, con un peso del 7,1% sull’export provinciale e una percentuale in crescita rispetto all’anno precedente del 9,9%. A Rovigo, invece, la prima voce dell’export sono gli articoli in materie plastiche che rappresentano il 10,3% dell’export polesano in crescita del 16,1% sul 2021 (+45,2% sul 2019).

 

Nelle due province crescono anche le importazioni che segnano complessivamente un incremento dell’84,2% rispetto al 2021 e del 105,2% rispetto al 2019. Con una percentuale di contribuzione del 24,3% all’import regionale i territori di Venezia Rovigo sono diventati il secondo importatore a livello veneto, secondi solo alla provincia di Verona. A livello regionale, l’import del Veneto cresce del 35,3% nei valori mentre si ferma al 4,1% nelle quantità. Pesa, dunque, sulla crescita delle importazioni l’aumento dei prezzi delle materie prime ed il costo della bolletta energetica, conseguenza anche dello scoppio della guerra in Ucraina.

 

Il saldo import export, positivo per 9,7 mld di euro in Veneto, è in negativo per l’area veneziana e rodigina di 8,7 miliardi di euro. Anche in questo caso a pesare sono le importazioni di prodotti energetici, in particolare in provincia di Rovigo, oltre al fatto che, storicamente, Venezia e Rovigo sono due province meno vocate alle esportazioni, rispetto alle altre province venete.

 

 

 

DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE

 

“Non può che far ben sperare la crescita delle esportazioni – commenta Massimo Zanon, Presidente della Camera di Commercio di Venezia Rovigo – significa che l’economia, nonostante le difficoltà che stiamo incontrando, tiene e che le aziende dimostrano grande resilienza e volontà di espandersi. L’istituzione della ZLS – Zona Logistica Semplificata Porto di Venezia Rodigino, avvenuta ufficialmente a fine marzo, non potrà che portare ulteriori benefici ai territori interessati dando impulso alle aziende che vi investiranno. Inoltre, la ricerca e le nuove tecnologie negli ambiti dell’Industria 4.0, della produzione di energia da fonti rinnovabili e delle comunità energetiche consentiranno di aumentare l’efficienza delle imprese e di ridurre i costi.”

 

 

IL RUOLO CAMERALE NEL SUPPORTO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE

 

I dati registrati nelle due province sono frutto anche dell’impegno della Camera di Commercio di Venezia Rovigo nel perseguire il supporto alle PMI nei percorsi di internazionalizzazione. Il supporto a questi percorsi è una delle funzioni prioritarie per il sostegno della competitività di imprese e territori indicate dall’ultima riforma del sistema camerale. La riforma, infatti, incoraggia i progetti mirati di accompagnamento verso i mercati esteri, quali il progetto SEI – Sostegno all’Export, promosso da Unioncamere e realizzato, per le Camere di Venezia Rovigo, Treviso Belluno e Padova, dall’Agenzia Venicepromex, ad integrazione di un ricco menu di servizi di assistenza, consulenza, formazione e iniziative B2B che moltiplicano le occasioni di business in Europa e verso Paesi Terzi.

 

A ciò si aggiunge, inoltre, l’operatività dell’Ufficio Progetti Internazionali della CCIAA di Venezia Rovigo che si occupa della programmazione, gestione e realizzazione di progetti finanziati con fondi regionali, nazionali ed europei e che riesce a fornire alle aziende del  territorio servizi innovativi  in ambiti strategici come l’innovazione tecnologica e la proprietà intellettuale, la valorizzazione degli asset intangibili e l’accesso al credito, la sostenibilità ambientale e la digitalizzazione delle imprese.

 

Infine, la dinamicità dell’export per Venezia e Rovigo, che emerge dai dati, è accompagnata dallo snellimento e dalla semplificazione delle procedure per il rilascio dei certificati d’origine emessi dall’Ufficio Certificazioni estero camerale, i quali nel 2022 sono stati complessivamente 7.594. Di questi il 96% è stato stampato direttamente in azienda, a testimonianza del fatto che la completa digitalizzazione del servizio è fortemente apprezzata dalle imprese.

 

 

 

VENEZIA

 

In un quadro di incertezza economica globale causato dalle ripercussioni legate al conflitto russo – ucraino e dalla progressiva stabilizzazione della situazione sanitaria mondiale, i valori delle esportazioni della provincia di Venezia nel 2022 si attestano a 6,9 miliardi di euro, in crescita del 31,7% sul 2021 e del 39,7% sul 2019. La crescita è pressoché generalizzata in tutti i settori.

 

Come già indicato, la prima voce dell’export veneziano è occupata dal settore calzaturiero che si espande, in valori, rispetto al 2021, nei mercati tradizionali quali Francia (+35,5%), Stati Uniti (+19,2%), Germania (+0,7%) e Belgio (+40,5%). In flessione, invece, i flussi verso Paesi Bassi (-17,9%), Hong Kong (-9,1%), Giappone (-10,3%) e Cina (-16,2%).

 

Al secondo posto, troviamo il settore delle bevande che registra, sul 2021, un aumento dei valori del 22,5% verso gli Stati Uniti, del 25,7% verso il Canada e del 28,5% verso il Regno Unito. In controtendenza i valori dei flussi di settore verso la Germania (-10%).

 

Tuttavia, la voce merceologica che in percentuale cresce di più è costituita dagli aeromobili e veicoli spaziali che registrano un +233,5% sul 2021 e un +223,4% sul 2019, consolidandosi al quarto posto tra le voci merceologiche relative all’export con una fetta di mercato pari al 5,4% dell’export veneziano. L’incremento, di 260,8 milioni di euro in totale, è dovuto all’aumento dei flussi verso il Qatar (che superano i 283,7 milioni di euro) ed ai flussi verso la Russia (+122,1%, registrati principalmente nel primo trimestre nel 2022).

 

Aumento a tripla cifra percentuale anche per i valori delle esportazioni di prodotti petroliferi raffinati (6,4% dell’export, terzo settore merceologico) che segna +135,2 sul 2021. Aumentano le esportazioni di questi prodotti verso l’Austria (+126,1%), i Paesi Bassi (+73,5%), gli Stati Uniti (+2.485.879,3%), la Germania (+36,6%). L’aumento assoluto si attesta a 253,7 milioni di euro.

 

Crescono anche i metalli di base preziosi (+7,8% sul 2021, settore che rappresenta il 5% dell’export veneziano), il settore moda (prodotti tessili, abbigliamento, pelle e accessori) ed il comparto vetro che registra un buonissimo +42,3% sul 2021 pari a +41,4 milioni di euro.

 

Per quanto riguarda le importazioni crescono i valori totali rispetto al 2021: +33,2%, in valori assoluti e +2,07 miliardi di euro. A crescere del 30% rispetto al 2021, con un aumento di oltre 416,6 milioni di euro nei valori assoluti, sono i valori di acquisti di prodotti petroliferi raffinati, i quali costituiscono il 21,8% del totale dell’import provinciale. Il principale fornitore è l’Arabia Saudita (419 milioni di euro, +86% sul 2021 e + 981,21% sul 2019) seguita dalla Russia (296milioni di euro, +25,5% sul 2021). Si assiste, tuttavia, ad una iniziale diversificazione dei mercati di provenienza con l’India che si attesta al terzo posto (249,4 milioni di euro di approvvigionamenti, +74,6% sul 2021), seguita da Slovenia (239,2 milioni di euro, +297,7% sul 2021) e dalla Turchia (211 milioni di euro, +273,5% sul 2021).

 

Aumentano anche le importazioni di prodotti chimici (+66,4% e +356,9 milioni di euro sul 2021, +80,4% sul 2019), di altri prodotti chimici (+25,1 sul 2021 e +182,7% sul 2019), di olii e grassi vegetali animali (+85,6% sul 2021 e +126,7% sul 2019), di pasta-carta, carta e cartone (+42,9% sul 2021 e +204,5% sul 2019), di prodotti di colture agricole non permanenti (+131,2% sul 2021 e +97,6% sul 2019) ed i prodotti della siderurgia (+15,8% sul 2021 e +34,2% sul 2019) a causa degli ordini correlati alle ristrutturazioni edilizie incentivate. In quest’ultimo caso il principale fornitore è la Russia. In lieve aumento del 4,2% rispetto al 2021 i valori delle importazioni di articoli di abbigliamento, che però calano del 16,8% in confronto al 2019.

 

Le principali destinazioni dell’export veneziano si concentrano per lo più in Europa che assorbe il 69,4% dell’export della città metropolitana (59,9% verso l’area UE 27), in crescita del 23,9% sul 2021 e del 33,7% sul 2019. Seguono l’America, l’Asia, l’Oceania e altri territori.

 

Il Paese verso il quale Venezia esporta di più, il 17,3% del valore complessivo delle esportazioni provinciali, è la Francia, con il settore calzaturiero; il principale mercato di sbocco extra UE sono, invece, gli Stati Uniti che acquistano dalla città metropolitana bevande, macchine per impieghi speciali e prodotti petroliferi raffinati. Si segnala una crescita ben superiore al 3.000% sia rispetto al 2021 che al 2019 dei volumi delle esportazioni verso il Qatar, principalmente dovuta alle commesse di aeromobili e veicoli spaziali. Crescono anche i flussi verso Austria, Spagna, Paesi Bassi, Polonia, Cina e Russia. L’Ucraina, invece, impatta solo per lo 0,2% sul valore totale dell’export veneziano.

 

In riferimento alle importazioni, il principale mercato di approvvigionamento per il veneziano è l’Europa con un peso pari al 64,3% del valore complessivo dell’import provinciale. Il principale paese europeo di approvvigionamento è la Germania che contribuisce per il 9,5% dei valori complessivi (in crescita del 20,8% sul 2021 e del 48,2% sul 2019 grazie agli acquisti di pasta-carta, carta e cartone).

 

Al secondo posto, tra i continenti, troviamo l’Asia (+36,2% sul 2021 e +87,9% sul 2019) da cui vengono acquistati principalmente prodotti energetici, materie prime e articoli di abbigliamento. Al secondo posto come mercato di provenienza dell’import veneziano troviamo, infatti, la Cina che contribuisce per il 7,5% dei valori (+27,7% sul 2021 e +44,9% sul 2019).

 

Al terzo posto, comunque in crescita dell’86% sul 2021 e del 17,9% sul 2019, troviamo gli acquisti provenienti dall’America ed al quarto l’import dall’Africa, influenzato dalle commesse di materie prime.

Guardando alle zone del conflitto russo – ucraino si nota un incremento del 26,2% delle importazioni dalla Russia (4,4% il valore sull’import provinciale) in particolare per prodotti petroliferi raffinati e prodotti della siderurgia. Diminuiscono, invece, del 73,4% gli acquisti dall’Ucraina (che rappresenta lo 0,3% dell’import veneziano).

 

 

 

ROVIGO

 

I valori delle esportazioni della provincia di Rovigo, nel 2022, si attestano a 1,91 miliardi di euro, in recupero del 14,2% sul 2021 e del 15,5% sul 2019.

 

Come già indicato, la prima voce dell’export polesano è occupata dal settore articoli in materie plastiche che si espande, in valori, rispetto al 2021, nei mercati tradizionali quali Germania (+13,9 sul 2021 e +57,1% sul 2019) e Francia (+24,1% sul 2021 e + 59,4% sul 2019). Crescono anche le esportazioni di prodotti chimici di base (+33,3% e + 38,9 milioni di euro di variazione assoluta sul 2021 e + 61% sul 2019). Si segnalano valori di crescita positivi anche per i seguenti settori: tubi, condotti e profilati (+130,8% sul 2021 e +153,4% sul 2019) e per le parti e accessori per veicoli (+40,8% sul 2021 e +70,5% sul 2019).

 

Decrescono, invece, i seguenti settori:

 

  • Macchine per l’agricoltura e la silvicoltura (-14,4% sul 2021);

  • Prodotti farmaceutici di base (-8% sul 2021)

  • Prodotti di colture agricole non permanenti (-8,4% sul 2021);

  • Strumenti e forniture mediche e dentistiche (-50% sul 2021);

  • Bevande (-7% sul 2021).

 

Per quanto riguarda le importazioni, che ammontano a oltre 9,26 miliardi di euro, crescono i valori totali: +180% sul 2021 e +189,7% rispetto al 2019. La crescita a tre cifre percentuali nelle importazioni del rodigino è imputabile all’aumento delle quotazioni dei prodotti energetici a livello internazionale ed alla presenza del terminale Adriatic LNG al largo di Porto Levante, nel Mare Adriatico, che da solo, grazie alla sua attuale capacità di rigassificazione di 8 miliardi di metri cubi annui, copre il 10% del fabbisogno nazionale di gas naturale.

 

Gli importi dei flussi in entrata di gas naturale pesano per l’81,2% sull’import totale della provincia di Rovigo. Nel 2022 sono incrementati del 286,3% sul 2021 e del 462,3% sul 2019, attestandosi a oltre 7,52 miliardi di euro (+5,6 miliardi di euro sul 2021). A riguardo, aumentano in modo esponenziale i valori delle importazioni provenienti dal Qatar (+208,9% sul 2021 e +381% sul 2019) che si attestano a 5,6 miliardi di euro pari al 100% delle importazioni di gas qatariota in Italia. Crescono anche i valori delle importazioni di gas naturale statunitense (+1.067,6% sul 2021 per un valore complessivo di 1,06 miliardi di euro). Le importazioni di gas naturale dalla Russia si fermano a 189,7 milioni di euro, valore registrato nel primo trimestre del 2022, prima dello scoppio della guerra.

 

Aumentano anche le importazioni di prodotti chimici di base (+11% sul 2021 e +51,2% sul 2019), di apparecchi per le telecomunicazioni (+191,8% sul 2021 e +58,2% sul 2019), di altri prodotti alimentari (+64,8% sul 2021 e +76,1% sul 2019), di animali vivi e prodotti di origine animale (+56% sul 2021 e +76,7% sul 2019) e di prodotti della siderurgia (56,9% sul 2021 e +96,3% sul 2019), questi ultimi correlati alla crescita delle ristrutturazioni edilizie incentivate.

 

Le principali destinazioni dell’export rodigino si concentrano per lo più in Europa costituendo il 78,5% delle esportazioni, per un controvalore di oltre 1,5 miliardi di euro (+8,5% sul 2021 e +27,6% sul 2019). Il 69,4% dei flussi in uscita si rivolge all’area UE 27. Seguono poi America, Asia, Africa ed Oceania e altri territori.

 

Il Paese verso il quale Rovigo esporta di più, il 17% del valore complessivo delle esportazioni provinciali, è la Germania, con i settori delle materie plastiche, delle parti ed accessori per autoveicoli, dei prodotti chimici di base, di altri prodotti chimici e delle macchine per l’agricoltura e la silvicoltura; il principale mercato di sbocco extra UE sono, invece, gli Stati Uniti che acquistano dalla provincia polesana prodotti farmaceutici, macchine per agricoltura e silvicoltura, altre macchine per impieghi speciali, libri e periodici, mobili. Rimangono stabili le esportazioni verso Spagna e Romania; crescono verso Austria (vendite e parti di accessori per veicoli), Malta (commesse di navi e imbarcazioni), Emirati Arabi Uniti (tubi, condotti e profilati cavi), Messico. Diminuiscono, invece, i flussi verso la Grecia.

 

Nel caso delle importazioni il principale mercato di approvvigionamento per il rodigino è l’Asia (in particolare il Qatar), a causa delle commesse di gas naturale, che assorbe il 62,3% delle importazioni polesane. Il 20,1% delle importazioni proviene, invece, dall’Europa che cresce del 57,1% sul 2021 e dell’8,7% sul 2019. Cresce anche il peso delle importazioni provenienti dal continente Americano (Stati Uniti e Trinidad e Tobago sempre a causa delle importazioni di gas naturale) che costituiscono il 13,3% dell’import con un aumento percentuale del 797,4% sul 2021 e del 492,8 sul 2019. Aumentano del 390,3% sul 2021 (e del 831,9% sul 2019) le importazioni dall’Africa (in particolare da Mozambico, Guinea Equatoriale ed Angola). Sia per l’America che per l’Africa si tratta quasi esclusivamente di acquisti di gas naturale.

 

Per quanto riguarda i singoli Paesi, il Qatar è al primo posto nei mercati di approvvigionamento con una quota del 60,7% sul totale dell’import con un valore di 5,62 miliardi di euro, seguito dagli Stati Uniti (+878,4% sul 2021 e +7.342,3% sul 2019, valore di importazioni superiore a 1,06 miliardi di euro), dalla Germania. Per quanto riguarda la Russia i valori dell’import crescono del 2.676% sul 2021 e del 1.425,5% sul 2019; gli acquisti di gas naturale ammontano a poco meno di 190 milioni di euro e riguardano tutti il primo semestre del 2022. L’Ucraina, invece, non ha mai rappresentato un mercato di approvvigionamento importante per l’economia del Polesine e nel 2022 la sua quota di import provinciale è dello 0,08% per un ammontare di 7,4 milioni di euro.

 

 

 

 

 

Fonte dei dati:

 

L’approfondimento su “Statistiche Import Export IV trimestre 2022 - Venezia Rovigo”è stato realizzato a cura dell’Ufficio Comunicazione/Statistica della Camera di Commercio di Venezia Rovigo.

 

L’approfondimento è stato chiuso il 30/03/2023 ed è scaricabile gratuitamente dal sito al link: https://www.dl.camcom.it/dati-economici-e-statistici/statistica/studi-e-pubblicazioni/commercio-estero

 

La riproduzione e/o diffusione parziale o totale dei testi, delle tavole e dei grafici contenuti nell’appendice statistica rapporto è consentita esclusivamente con citazione espressa della fonte (Elaborazioni Ufficio Comunicazione/Statistica C.C.I.A.A. Venezia Rovigo su dati Istat – Coeweb).

 

14/04/2023
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