Imprese: disponibili i dati statistici 2020
IMPRESE: NEL 2020 LE CESSAZIONI (4.992) SUPERANO LE ISCRIZIONI (4.562) NEI TERRITORI DI VENEZIA ROVIGO
I dati sulla demografia d’impresa dell’ultimo anno elaborati dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo fotografano una diffusa incertezza economica, con timidi segnali di tenuta di alcuni settori e un notevole calo delle assunzioni. Per contare gli effettivi danni del Covid-19 bisogna attendere i dati del I trimestre 2021.
Zanon: “Lo scenario è sicuramente negativo, ma meno disastroso di quanto ci si aspettasse. I nostri imprenditori stanno lottando per tenere in vita la propria attività, servono ristori e interventi immediati per non vanificare i loro sforzi. Da parte dell’Ente previste risorse per digitale, turismo, internazionalizzazione, formazione-lavoro. Entro fine gennaio bando per contributi a fondo perduto per le imprese che hanno dovuto sospendere la propria attività.”
Venezia - Rovigo, 22 gennaio - Nell’anno del Covid-19 il tessuto imprenditoriale dei territori di Venezia e Rovigo registra un saldo negativo (-430) tra cessazioni (4.992) e iscrizioni (4.562) al Registro delle Imprese. Rispetto all’anno precedente si evidenzia una forte contrazione delle iscrizioni di imprese (-20,2%), e parallelamente anche delle cessazioni che hanno fatto segnare un calo notevole, ma più contenuto (-14,4%).
L’andamento dell’imprenditoria veneziana e polesana nel 2020 è apparso, complessivamente caratterizzato da una diffusa incertezza sull’evoluzione della pandemia, collegata in parte all’attesa dei provvedimenti di ristoro messi in campo dalle istituzioni, che di conseguenza hanno generato un effetto congelamento sulla demografia di impresa.
È quanto emerge dalle elaborazioni della Camera di Commercio di Venezia Rovigo sulla base dei dati Infocamere-Stockview, anche se per quantificare gli effetti della crisi pandemica sul tessuto imprenditoriale per il 2020, sarà necessario attendere le risultanze del I trimestre dell’anno in corso: normalmente, infatti, le comunicazioni di chiusura dell’attività relativa agli ultimi giorni dell’anno vengono registrate e conteggiate nel nuovo anno.
A fine 2020 la Camera di Commercio Venezia Rovigo conta 132.178 localizzazioni registrate di cui 118.881 attive, in diminuzione rispetto ai valori del 2019 dello 0,4%, un dato condizionato da una contrazione delle sedi di impresa dello 0,7% e da un contemporaneo aumento delle unità locali dipendenti dello 0,5%.
All’interno di un quadro in peggioramento rispetto al consuntivo dell’anno 2019 si confermano alcune tendenze in atto nel tessuto imprenditoriale delle due province con minori effetti percentuali sul tessuto produttivo della città metropolitana di Venezia, che segna una contrazione del 0,2% nel totale delle localizzazioni attive, in linea con i risultati registrati a livello Veneto e un ulteriore rallentamento in provincia di Rovigo, dove le localizzazioni attive sono in flessione dello 0,9% rispetto allo scorso anno.
Si aggrava, infatti, la contrazione del numero delle sedi di impresa: -305 unità attive a Venezia (-0,5% in termini percentuali) e -336 a Rovigo (-1,4%). Tra queste prosegue la contrazione delle sedi d’impresa artigiane e delle imprese giovanili e, in provincia di Rovigo, si vedono effetti negativi anche per le imprese straniere. Per contro continua, ma rallenta l’aumento delle unità locali: +85 unità locali attive a Venezia (+0,4%), +61 a Rovigo (+1,2%). L’analisi settoriale evidenzia flessioni in quasi tutti i settori con effetti percentualmente più importanti su industria (-1,6% localizzazioni totali), agricoltura (-1,5%) e commercio (-1,2%). Variazioni positive di rilievo solo per i servizi alle imprese e finanziari. Contrariamente a quanto ci si potesse aspettare, vista la crisi del settore turistico, si registra infine una variazione positiva di 80 unità anche nel settore “attività dei servizi di alloggio e ristorazione” per la provincia di Venezia (+0,7%).
“Lo scenario tracciato è sicuramente negativo, ma meno disastroso di quanto ci si aspettasse. Rispetto al saldo tra iscrizioni e cessazioni registrato con la crisi del 2013 ci sono dei margini di tenuta su cui lavorare per non aggravare lo stato di salute delle nostre imprese - commenta Massimo Zanon, presidente Camera di Commercio di Venezia Rovigo - I nostri imprenditori stanno lottando per tenere in vita la propria attività, ma servono ristori e interventi immediati per non vanificare i loro sforzi, altrimenti il prossimo anno la conta dei danni sarà ancora più devastante. Con la Giunta e il nuovo Consiglio stiamo mettendo a punto per il 2021 una serie di interventi economici per prevenire la crisi d’impresa, sostenere la crescita digitale delle micro e piccole imprese, rilanciare il turismo, potenziare le attività di internazionalizzazione, e favorire la formazione-lavoro dei futuri giovani imprenditori. Inoltre - continua Zanon - attraverso Curia Mercatorum, abbiamo appena prorogato le agevolazioni del servizio di mediazione introdotte la scorsa primavera per aiutare gli imprenditori che non sono in grado di pagare i canoni di locazione o di affitto a causa della pandemia. A fine gennaio sarà pubblicato un bando gestito da Unioncamere Veneto e cofinanziato da Regione e Camere di Commercio venete, per l’erogazione di contributi a fondo perduto a favore delle imprese di specifiche filiere come eventi, trasporto di persone, sport, intrattenimento e commercio al dettaglio la cui operatività è stata sospesa, per effetto del DPCM del 3 novembre 2020.”
Proprio per quanto riguarda l’occupazione, Veneto Lavoro segnala nel 2020 un saldo occupazionale positivo di 620 unità nella provincia di Rovigo, contro un saldo negativo per l’area veneziana di 6.433 unità. Riguardo al dato della domanda di lavoro, il confronto con il 2019 manifesta un dato fortemente negativo per la provincia di Venezia, che passa da 150.177 a 97.492, con una perdita di 52.685 unità, pari ad una percentuale negativa del 35%, causata dall’impatto drammatico che l’emergenza sanitaria globale, con conseguenti lockdown generalizzati, ha avuto nel comparto del turismo. L’area polesana, pur con dati negativi rispetto all’annualità precedente, registra invece la variazione percentuale minima a livello di confronto tra le provincie venete: si segnala un calo di 3.243 assunzioni, pari ad una diminuzione del 10,9% rispetto al 2019.
In allegato le tabelle e i focus sulla demografia d’impresa suddivisi per province.